5 Gennaio 2017 -L’Arena
PROMOZIONE Le carte al campionato («la logica dice Provese») e al futuro della lanciatissima formazione biancoblù
L’orgoglio dell’allenatore del Cadidavid: «Decisivo il cambio di mentalità Sogni? Prima salviamoci»
Luca Sguazzardo- l’Arena
Fabrizio Sona? Un veggente. La scorsa estate, in fase di presentazione del Cadidavid, aveva indicato chiaramente come favorite in Promozione «la Provese, il San Martino del mio erede Filippo Damini e il Sona.
Poi tra quelle che cercheranno posti nei playoff vedo bene il San Giovanni Lupatoto e il Cadidavid…». Basta guardare la classifica per capire che l’allenatore biancoblù conosce bene a fondo la categoria e non solo.
La sua esperienza lo ha portato a vincere in ogni piazza dove è stato e in ogni categoria. Se non è l’allenatore più vincente del calcio dilettantistico veronese poco ci manca. E il fatto che si stia ripetendo a Cadidavid non deve sorprendere più di tanto: «Di solito quando faccio dei pronostici sbaglio di poco», sorride ora. «Questa volta sono molto contento soprattutto per il mio amico Lucio Manganotti e per il suo San Giovanni, vera e propria rivelazione del campionato», afferma l’allenatore del Cadidavid. Che continua: «Provese, San Martino e Sona hanno dalla loro parte esperienza, giocatori importanti e voglia di vincere che non guasta mai. Il San Giovanni finalmente è nella categoria che gli compete, soprattutto per la sua storia e per i grandi sacrifici che ha fatto in passato». Venendo al Cadidavid «sappiamo tutti che è stata una scelta di vita. Ho iniziato a giocare al Parrocchiale e tornarci da allenatore mi pareva il minimo», dice Sona. «Quello che mi ha stupito è l’aver trovato dei ragazzi che hanno capito subito la mia concezione del calcio: andiamo in campo e tentiamo sempre di vincere. Poi se l’avversario ha giocato meglio o è stato più fortunato ne prendiamo atto.
Ma è stato il cambio di mentalità e la voglia di imparare sempre che hanno questi ragazzi, che mi ha fatto capire immediatamente che potevamo fare un ottimo campionato. E finora direi che ci siamo riusciti in pieno».
Fine del girone di andata a 28 punti, un bel risultato…
«Ovvio che a Cadidavid prima di tutto devono tornare i conti. Inoltre la società negli ultimi anni è stata bravissimi a continuare nell’azione sociale che in un paese come il nostro è fondamentale.
Poi, come abbiamo già detto moltissime altre volte, a noi basta una salvezza tranquilla e il prima possibile. Dopo potremmo guardare più in là».
Cosa manca allora al Cadidavid per il salto definitivo e rimanere in Promozione e ambire, magari, a qualcosa di più eccellente? «Da anni sentiamo parlare del fondo sintetico per il campo di via Turazza e speriamo che finalmente stavolta sia la volta buona.
Il Parrocchiale sta evidenziando tutta la sua età, sia per quanto riguarda il fondo sia per gli spogliatoi. Questa non è assolutamente una critica, per carità. In società e in paese lo sappiamo tutti, è solo la presa di coscienza di una condizione che era inevitabile con il tempo.
Il Parrocchiale, comunque, resterà sempre casa nostra».
L’ultima previsione su chi vince il campionato: «La logica dice Provese, il Sona è padrone del proprio destino ma vedo molto bene il San Martino di Damini». Ricordiamolo, senza offesa agli amici della Provese e del Sona: mister Fabrizio Sona, di solito, i pronostici li azzecca.